venerdì 23 settembre 2011
Io non lo so cosa penserò dei miei sedici anni quando sarò come mio padre. Non so neanche cosa ci sarà dopo la morte. Ora mi sento come se non morirò mai e penso che l’amore conta più di tutto. Conta più della paura di innamorarsi, più della paura di morire, più della voglia di non essere omologati e della voglia di fare qualcosa per cambiare questo mondo… E cambiarlo non è facile…
sabato 17 settembre 2011
Vuoi sapere qual è la verità sul tuo conto? Sei una fifona, non hai un briciolo di coraggio, neanche quello semplice e istintivo di riconoscere che a questo mondo ci si innamora, che si deve appartenere a qualcuno, perché questa è la sola maniera di poter essere felici. Tu ti consideri uno spirito libero, un essere selvaggio e temi che qualcuno voglia rinchiuderti in una gabbia. E sai che ti dico? Che la gabbia te la sei già costruita con le tue mani ed è una gabbia dalla quale non uscirai, in qualunque parte del mondo tu cerchi di fuggire, perché non importa dove tu corra, finirai sempre per imbatterti in te stessa.
Un ballo, uno sguardo, un bacio, sono occasioni uniche. E basta una sola sciocchezza per fare la differenza tra un “e vissero felici e contenti” e “oh, è solo un tale, che ho visto non so dove, una volta…”. Chiaro?!
mercoledì 14 settembre 2011
La Passione alberga in tutti noi, sopita, in agguato… E sebbene indesiderata e inaspettata si ecciterà, spalancherà le mascelle e griderà… Detta legge a tutti noi, ci guida. La Passione ci governa e noi obbediamo… Che altro ci resta? La Passione è la fonte dei momenti migliori… La gioia dell’amore, la lucidità dell’odio e l’estasi del dolore… La Passione può ferire profondamente… Se potessimo vivere senza conosceremmo certamente la pace… Ma saremmo esseri vuoti, stanze vuote, buie e inutili… Senza Passione Saremmo come morti.
Mi chiamo Dexter e non so che cosa sono. Ma di certo so che c'è qualcosa di oscuro in me... e lo nascondo. Sicuramente non ne parlo, ma... c'è. Sempre. Questo oscuro passeggero. E quando è lui a guidare mi sento... Vivo. Dominato da questo fremito di malvagità assoluta. Non lo combatto, non voglio farlo. È tutto ciò che ho. Nessuno mi ama così, neppure io, purtroppo. E se invece fosse solo un imbroglio dell'oscuro passeggero? Perché, ultimamente, nei momenti in cui mi sento legato a qualcosa, o a qualcuno è come se mi scivolasse via la maschera e quelle cose, o persone, di cui non mi importava, in un istante diventano importanti... Terrorizzandomi.
martedì 13 settembre 2011
È opinione generale che ormai viviamo in un mondo fatto di odio e avidità, ma io non sono d'accordo. Per me l'amore è dappertutto. Spesso non è particolarmente nobile o degno di note, ma comunque c'è: padri e figli, madri e figlie, mariti e mogli, fidanzati, fidanzate, amici. Quando sono state colpite le Torri Gemelle, per quanto ne so nessuna delle persone che stavano per morire ha telefonato per parlare di odio o vendetta, erano tutti messaggi d'amore. Io ho la strana sensazione che – se lo cerchi – l'amore davvero è dappertutto.
Non è quello che dici: è quello che non dici. Non un'ombra di trasalimento, un bisbiglio di eccitazione. Questo rapporto ha la stessa passione di nibbi reali. Voglio che qualcuno ti travolga, voglio che tu leviti, voglio che tu canti con rapimento e danzi come un derviscio. Abbi una felicità delirante o almeno non respingerla. Lo so che ti suona smielato, ma l'amore è passione, ossessione, qualcuno senza cui non vivi, io ti dico: buttati a capofitto, trova qualcuno da amare alla follia e che ti ami alla stessa maniera. Come trovarlo? Beh, dimentica il cervello e ascolta il tuo cuore. Io non sento il tuo cuore. Perché la verità, tesoro, è che non ha senso vivere se manca questo. Fare il viaggio e non innamorarsi profondamente, beh, equivale a non vivere. Ma devi tentare, perché se non hai tentato, non hai mai vissuto. Non respingere, chissà, esiste il colpo di fulmine!"
domenica 11 settembre 2011
Siamo qui per un sogno: il sogno di poter tornare a sognare. Mi basta guardarvi per essere certo che nessuno potrà mai seppellire i nostri sogni. Siamo tutti soli, siamo tutti diversi, ma siamo tutti insieme e condividiamo molte speranze, molte paure, molti ideali. Alcatraz è una patria comune. Ho cercato questa patria comune facendo un viaggio dentro me stesso. Siamo Noi le nostre Alcatraz. Migliaia e migliaia di Alcatraz con tante celle con dentro migliaia di "Io". Ci sono Io Presentabili ed Io Impresentabili. Quando andiamo in giro per le strade, scegliamo quasi sempre d'indossare la nostra personalità più presentabile, l'Io da passeggio, o l'Io vestito da sera. Quello che ha maggiori possibilità di sopravvivere, forse perchè è la nostra coscienza più mediocre, quella che dice sempre "Sì" o "Ni", quella che abbassa gli occhi di fronte alle ingiustizie, alla corruzione, alla miseria e al dolore degli oppressi, dei diversi, dei deboli "perchè non ti conviene; perchè ti metti nei guai; perchè va' con chi vince; perchè sta zitto e fregatene, in fondo non sono affari tuoi. Ma la stoffa di questo "Io" da passeggio poi ci soffoca, è una seta gelida, un'anima morta. L'Italia è piena di questi sudari che camminano. Allora noi abbiamo cercato caldo all'inferno, perchè siamo partiti alla ricerca di Jack, il "nostro" Jack: quello rinchiuso al buio in una gabbia così inaccessibile che nessuno lo potesse sentire, perchè era stato "cattivo", il più cattivo di tutti noi "Io". Jack quello che dice sempre No, l'insolente, il vagabondo, il sognatore, il ribelle, il rompiballe, la nostra personalità più impresentabile, quello che se non riesce a farsi amare si fa odiare, quello che "tu finirai male, figlio mio"; Jack l'ultimo della classe, il guastafeste, capace d'ingraziarsi i potenti e, quando è in cima ai loro favori, di sbeffeggiarli, ma nessuno lo potrà mai capire perchè è un gioco a perdere, un calcio al Potere. Jack, la luna nera. Il condannato. …Ma anche l'uomo capace di sognare di essere un albatro e di volare verso un sole d'oro. Per questo, dovevamo dargli un microfono. E per questo, stasera, siete così in tanti. Solo chi è stato profondamente al buio poteva immaginare una notte così bianca. Dare il microfono all'Io che teniamo in prigione nel nostro braccio della morte, costituisce un rischio altissimo, per i vecchi noi stessi, per i compromessi che Jack ci farà esplodere dentro, e per la mediocre società, quella che o lo deride, o lo disprezza, o l'ignora; perchè Jack è un italiano fuori posto, non etichettabile, quindi incontrollabile e capace di una rivoluzionaria tenerezza sociale. Jack è pericoloso perchè si fa continue domande, mentre per noi sono pericolosi quei giornalisti che non se le fanno più, e soprattutto quei governanti che non hanno mai dubbi. Siamo ricaduti nell'Italia che si fida dei punti esclamativi di un uomo solo. Jack preferisce continuare a fidarsi dei punti interrogativi di tutti. Peppino Impastato aveva dato il microfono al suo Jack. Falcone e Borsellino l'avevano dato. Anche Che Guevara, soprattutto quando rinunciò agli onori politici di Cuba, per combattere un sogno d'altri. Da noi, un secolo prima, l'aveva già sognato e realizzato Garibaldi. Era la stessa fede politica che univa personaggi così diversi? Forse Borsellino e Impastato votavano per lo stesso partito? No. Thomas Eliot, in un verso infinito di tre parole, si chiede: "Oserò turbare l'universo?" Il verbo che unisce questi uomini liberi è "osare". Osare di turbare l'universo mafia …è un bell'osare. Soprattutto oggi.
“Da bambini ci si immagina che le comete s’inchineranno al tuo passaggio. Il futuro è un campo di girasoli. Da grandi ci si risveglia in un paesaggio essenziale: scadenze, appuntamenti, bollette da pagare. E’ questo che ti fa incazzare, fratello. Quel poco di puro, di grande, di bello che hai amato da bambino è come un quadro di Van Gogh chiuso in una cassaforte di cui hai perso la combinazione.”
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“Diffidate dei consigli, di tutte le ricette di vita, di chi vi vuole redimere e di chi vuole portarvi sulla sua strada, buona o cattiva che sia. E’ tutta gente che sta peggio di voi, ma, curandovi, s’illude di stare meglio. Se siete soli, stanotte, prima di infilarvi sotto le pezze,mettetevi in piedi nella vostra stanza, in un angolo, e fissate il muro. Al di là dell’oceano io farò lo stesso. Un uomo solo che guarda un muro è un uomo solo. Ma due uomini che guardano il muro è il principio di un’evasione”
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